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Pubblicato dalla Suhrkamp nel 2003 e insignito nel 2012 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Winfried Menninghaus, La promessa della Bellezza, costituisce uno dei più significativi e originali contributi al dibattito dell'estetica evoluzionistica, nonché uno straordinario ripensamento di una delle categorie fondamentali della riflessione estetica occidentale. Se quella inscritta nella bellezza è, secondo il motto di Stendhal, una promessa di felicità, Menninghaus ripercorre la storia e le antinomie di questa promessa a partire dalla sua declinazione nel mito del bell'Adone e del suo sfortunato destino, che offre quasi la prefigurazione complessiva del senso, degli esiti e dell'attualità della promessa della bellezza, sino ai culti contemporanei della forma fisica e della performance. Principale nucleo concettuale del volume è la storia naturale del bello, ovvero la teorizzazione del significato evoluzionistico dell'apprezzamento estetico, che Menninghaus illumina offrendo una lettura magistrale del contributo di Darwin all'estetica. Frutto della più convincente e rigorosa messa a punto teorica dei concetti darwiniani di scelta, selezione e apprezzamento sessuale, nella prospettiva offerta da Menninghaus la possibilità dell'apprezzamento estetico appare per un verso chiamare in causa un sentimento di promozione e arricchimento della vita, per l'altro risulta inscriversi nel processo di ridefinizione dell'immagine dell'uomo e del sistema dei saperi che ha luogo nella modernità. Una guida dunque per ripensare l'antropologia tradizionale in un reticolo di saperi medici, biologici, psicologici, sociologici, letterari, fra i quali l'argomentazione si muove in modo brillante e persuasivo, proponendo il confronto con alcuni decisivi passaggi della riflessione di Freud sugli effetti del bello e sviluppandosi nella rilettura di alcuni momenti fondativi della tradizione dell'estetica filosofica e nell'esame dei risultati della ricerca empirica fra psicologia ed evoluzionismo. La duplicità e persino la drammatica antinomia degli effetti della bellezza viene indagata in una narrazione affascinante, metodologicamente impeccabile e tanto ricca nell'analisi storica quanto stimolante nella lettura del presente.